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Dal perduto affresco con allegoria dell’Asia di Andrea Appiani

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Descrizione

Allegoria dell’Asia: una donna tonacata, con un panno azzurro bordato d’oro, è adagiata su un triclinio, nella mano destra tiene una corona di fiori; lo sguardo è rivolto verso l’alto, la testa cinta da un diadema di fiori. Accanto al giaciglio si trovano un incensiere e un vaso dorato scolpito con putti, ricolmo di fiori; sparsi ai suoi piedi rose, collane di perle e coralli.

Il dipinto costituisce l’unica testimonianza pittorica a noi nota di un affresco realizzato da Andrea Appiani per una delle volte affrescate di Palazzo Reale a Milano nel 1809, andate perdute durante i bombardamenti dell’agosto del 1943.

La Sala dei Principi, poi nominata Sala delle Udienze, era, infatti, affrescata con un medaglione centrale raffigurante Vulcano e Minerva che mostrano a Clio lo scudo istoriato; attorno a esso vi erano, entro rettangoli, quattro figure allegoriche a rappresentare le diverse parti del mondo: Europa, Asia, Africa e America. Sono raffigurate come figure femminili accompagnate da attributi che, secondo l’epoca, erano identificativi e peculiari del continente. L’Asia, infatti, è mollemente adagiata su una poltrona, la testa cinta da un diadema prezioso con riferimento alla ricchezza dell’oriente, così anche come il panno azzurro trapuntato d’oro che è poggiato sulle sue gambe; anche l’incensiere richiama un prodotto tipico di quest’area.

Se purtroppo oggi gli affreschi non esistono più, una minuziosa descrizione c’è offerta da Antonio Morassi che per l’allegoria dell’Asia pubblica anche una storica fotografia.
Un’altra preziosa documentazione c’è fornita da un disegno di Michele Bisi, conservato oggi presso il Museo Poldi Pezzoli di Milano. Apparteneva a un gruppo di disegni realizzati con l’obiettivo di derivarne delle incisioni, progetto mai realizzato.

 

 

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